Immaginare Piazza Tirana: nuovi interventi di street art e realtà aumentata al Giambellino

20 Luglio 2020


I ragazzi al lavoro (Foto di Davide Vienna)

Un gruppo di ragazzi e ragazze, un campo da basket aperto al pubblico, tra le case del quartiere, una rete di artisti e operatori culturali: è quanto basta per cambiare il volto e la percezione di un quartiere simbolo di Milano agli occhi di chi ci vive e di chi lo vede per la prima volta. Dal 13 luglio il campo da basket di Piazza Tirana si colora di street art, animazioni digitali e installazioni per trasformare la narrazione visiva del Giambellino, quartiere emblematico della periferia sud-ovest di Milano.
Qui farà una tappa speciale il MAUA & MuseoCity Summer tour, in programma venerdì 31 luglio dalle 18 alle 20 (clicca qui per info e prenotazioni)

 

Il progetto “Immaginare Piazza Tirana” – a cura di BASE Milano e Bepart con il contributo e patrocinio del Comune di Milano e con la collaborazione di Codici Ricerca e Intervento, cooperativa sociale Comunità del Giambellino, Guerrilla Spam e Ideas-Bit Factory -, vincitore del Bando Quartieri 2019, ha coinvolto 40 ragazzi e ragazze fra i 14 e 20 anni nella trasformazione del proprio quartiere: un percorso di ricerca-azione tra esplorazioni urbane, laboratori artistici e interventi in strada. Un progetto partecipato che ora resta in eredità agli abitanti del quartiere e alla città di Milano, un nuovo luogo di aggregazione e punto di partenza di future progettualità culturali.
La prima fase del progetto ha visto i partecipanti coinvolti nel laboratorio di emersione FEEL.LIKE.HOME, co-progettato da Codici Ricerca e Intervento con la cooperativa sociale Comunità del Giambellino, durante il quale i ragazzi hanno esplorato il significato di “sentirsi a casa” e sul senso di appartenenza, percorrendo e studiando il territorio, riflettendo sul suo presente e sul futuro dei suoi spazi pubblici, raccogliendo testimonianze dei residenti.
Sulle riflessioni emerse in questa prima fase si è sviluppata la fase successiva, quella dei tre laboratori di immaginazione urbana, in cui i partecipanti hanno progettato il nuovo volto del campo da basket. Il laboratorio di street art, curato dal collettivo Guerrilla Spam, ha dato forma al “tappeto nomade”: il pavimento del campetto è stato illustrato e decorato con le vernici messe a disposizione gratuitamente da Colori Tassani, storico colorificio di Genova.

Un momento dell’inaugurazione (Foto aeree di Ilaria Tullio)

Un tappeto che parla di “casa fuori casa”, per questo nomade, su cui rispecchiarsi, immaginare, giocare a basket e che è anche in grado di animarsi. Durante il workshop a cura di Bepart, impresa sociale milanese specializzata in installazioni artistiche fisiche e digitali site specific, i partecipanti hanno creato delle animazioni in realtà aumentata. Inquadrando le immagini del tappeto nomade con la app Bepart questa metaforica casa senza pareti prende vita popolandosi di animazioni artistiche sorprendenti e immaginifiche, ispirate a temi quali accoglienza e aggregazione attraverso lo sport, di cui sono attori protagonisti gli stessi ragazzi che hanno partecipato al laboratorio.
A completare il nuovo volto di Piazza Tirana, un’installazione di arredo urbano di forte impatto visivo progettata e creata durante il laboratorio curato da Ideas-Bit Factory. I ragazzi si sono lasciati ispirare dal mondo della musica rap, dai video in cui il carcere è spesso presente, realizzando una griglia di circa 10×10 metri: una maxi finestra con delle sbarre, attorno alla quale sono state collocate delle sedute. Una finestra per guardare oltre, o per fuggire con la fantasia. Per realizzare il tutto i partecipanti al workshop hanno ritagliato un migliaio di fogli di cartone biodegradabile, che fanno da struttura di contenimento a blocchi di terra e semenze che, quando sbocceranno, andranno a ricoprire d’erba l’intera struttura. Il monumento all’immaginazione sarà lì per ricordare a tutti che anche in periferia è possibile respirare il profumo della “libertà incondizionata”.

L’inaugurazione è avvenuta nel pomeriggio di domenica 12 luglio, durante un momento di restituzione alla presenza dei ragazzi e ragazze che hanno preso parte ai laboratori e delle autorità comunali. Il Presidente del Municipio 6, Santo Minniti, ha dichiarato: “Spesso si dice che i giovani e le giovani non sono attivi e impegnati nel prendersi cura del proprio quartiere. Questo progetto dimostra invece che loro ci sono e che, quando vengono coinvolti, sanno raggiungere ottimi risultati. Oggi sono felice di vedere molti colori su questo spazio e altrettanti li vedo sui volti di questi ragazzi e ragazze: questa è la Milano di oggi e del futuro, più ricca di culture e di visioni”.