POSIZIONE | Via Principe di Piemonte, 12, Santa Croce di Magliano, CB, Italia |
ARTISTA | Guerrilla Spam |
TECNICA | Pennelli |
ANNO | 2018 |
FOTO | MAUA |
Realtà aumentata: |
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TITOLO | “Tené a vócche come nu furne / Avere la bocca come un forno” |
ARTISTA | Airi Qwerty |
Il progetto “Tu parle ngifreche e quille te responne ngiafreche” nasce dalla collaborazione tra il Premio Antonio Giordano e il collettivo Guerrilla Spam, nell’ambito della quarta edizione del festival. Il progetto, maturato grazie all’interazione con la gente che vive questi luoghi e allo studio del dialetto santacrocese partendo dal testo “Lessico santacrocese”(a cura del prof. Michele Castelli) muove dall’intento, “parlando la stessa lingua”, di consolidare l’uso o riportare alla memoria modi di dire e proverbi in dialetto santacrocese, perché “Gli italiani parlano (anche) in dialetto”; con questa frase il linguista Tullio de Mauro sottolineava quanto i dialetti abbiano, da un lato, contribuito alla conservazione di identità territoriali alla luce dell’influenza della realtà multiculturale in cui viviamo e, dall’altro, come rappresentino una garanzia di autenticità per l’evoluzione e la diffusione dell’italiano.
“Tené a vócche come nu furne” è un’interpretazione del proverbio molisano dedicato a chi sembra avere una fame inesauribile. Vittima di questa condizione è un’entità antropomorfa che vive in simbiosi con una fornace. Niente, nemmeno ciò che nessuno penserebbe sia commestibile, è salvo di fronte a loro.