POSIZIONE Via Armando Diaz, 331, 67041 Aielli AQ, Italia
ARTISTA Nicola Alessandrini
TECNICA Pennelli
ANNO 2017
FOTO MAUA

Realtà aumentata:

TITOLO Systema Munditotius
ARTISTA Liutong Ye

Con Pale Blue Dot, Nicola Alessandrini ci conduce in un viaggio emotivo e visivo che vibra tra sogno e realtà, tra inconscio e coscienza, tra umano e animale. Il suo linguaggio pittorico, turbolento e visionario, costruisce una cosmologia inquieta e stratificata, popolata da figure ibride che valicano i confini biologici ed evolutivi. Uomini e animali si mescolano in nuove forme che evocano la complessità della nostra natura interiore: istintiva e razionale, terrena e celeste, frammentata e incompiuta.

Realizzato nel 2017 su un muro appartato e silenzioso di Aielli, il murale si rivela lentamente, lasciando spazio al mistero e all’interpretazione. Il titolo ci offre però una chiave preziosa: Pale Blue Dot è un riferimento alla celebre fotografia scattata nel 1990 dalla sonda Voyager 1, in cui la Terra appare come un minuscolo punto azzurro, un “granello di polvere sospeso in un raggio di sole”, come lo descrisse Carl Sagan. Una visione che ci invita all’umiltà, al senso di appartenenza e alla responsabilità verso il pianeta e verso l’altro.

Alessandrini ribalta questa prospettiva cosmica, avvicinandosi drasticamente al nostro mondo interiore. Il suo murale è una sorta di zoom radicale sulla condizione umana, un’esplorazione delle paure, delle angosce, delle fragilità che ci abitano. Simboli inquieti – maschere, corpi mutanti, frammenti vegetali – raccontano la tensione costante tra finito e infinito, tra prigionia e possibilità di riscatto.

Eppure, tra queste visioni oscure, si insinuano segni di speranza: la lucertola, emblema di rigenerazione; il tralcio di vite che si protende coraggiosamente verso l’alto; e soprattutto la maglia da prigioniero, sospesa tra l’indossarla e lo spogliarsene, con le sue righe che si sciolgono sul muro come fossero già in trasformazione. In quel gesto non compiuto, in quel tempo sospeso, si apre un varco verso la libertà.

 

Animazione in realtà aumentata

Una stella scende nell’universo interiore: i segni emergono, la macchina prende forma. Da uno scrigno di pietra inciso con figure di uccelli e rettili si apre la visione di un uomo che si libera lentamente dalla sua divisa da prigioniero. Dal pavimento affiora una macchina cosmica, costruita con gli elementi dell’universo, che si anima grazie a una scintilla celeste. Il suo movimento segue le orbite del Sole, della Terra e dei Pianeti, fino a completare il ciclo e dissolversi di nuovo nel suolo. Quando tutto tace, resta l’immagine dell’uomo: non più prigioniero, ma parte integrante dell’armonia universale.






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