POSIZIONE | Sanpolino, 25135 Brescia BS, Italia |
ARTISTA | Ofelia |
TECNICA | Pennelli |
ANNO | 2016 |
FOTO | MAUA |
Realtà aumentata: |
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TITOLO | RI-TORNA OFELIA |
ARTISTA | Michela Brignoli |
Quello di Serena Giribuola in arte Ofelia è uno dei murales che decorano i 41 piloni della fermata della metropolitana che attraversa il quartiere Sanpolino di Brescia. Realizzato in occasione dell’edizione 2016 di Link – Urban Art Festival, si intitola “La Danza”. Nell’opera è presente il suo alter ego, Cappuccetto Rosso chiamata Ofelia, che è la protagonista della sua produzione artistica. L’opera è un chiaro rimando in chiave personale dell’omonimo dipinto “La Danza” di Henri Matisse.
Serena Giribuola nasce a Brescia nel 1985. Dopo aver frequentato il Liceo Scientifico Leonardo (BS) con sperimentazione Artistica, si laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano. Nel mondo dell’arte dal 2004, vince numerosi premi ed espone le sue opere in mostre personali e collettive. Dedica la sua opera a chi si sente parte del mondo delle favole, in cerca di un nuovo “happy ending”. Attraverso il linguaggio fiabesco, la Fanciulla del nostro tempo, conservando un gestualità pura ed essenziale, ci accompagna attraverso il suo mondo interiore, dove quotidiani silenzi prendono forma manifestandosi in grida perverse dei suoi pensieri più intimi. L’artista utilizza principalmente colori acrilici e tecniche miste su legno o su tavola. In ambito street art ha realizzato murales in Europa e nel mondo (Parigi, Vienna, Zagabria, Losanna, Lucerna, Sarajevo, Milano, Casablanca, Tokyo e Osaka). Inoltre ha illustrato libri per l’infanzia con lo sviluppo di concept e artwork per diversi volumi; ha realizzato grafiche per flyers, t-shirt, pins e si dedica a realizzare puppets.
L’opera di street art, che in principio si presenta come scolorita e degradata, con l’animazione AR torna in vita riacquisendo i colori e la bellezza originaria. Una bellezza che tuttavia è destinata a finire, poiché l’opera ad un certo punto si scolorirà nuovamente, seguendo un loop di infinita rigenerazione. Il cerchio è simbolo cardine che rappresenta “il ciclo di vita” dell’opera, visibile anche graficamente dalla forma delle braccia delle tre Ofelie.