| POSIZIONE | Via Principe di Piemonte, 4, 86047 Santa Croce di Magliano CB, Italia |
| ARTISTA | Andrea Casciu |
| TECNICA | Mista |
| ANNO | 2019 |
| FOTO | MAUA |
Realtà aumentata: |
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| TITOLO | Oltre le Sbarre |
| ARTISTA | Opera collettiva realizzata da otto ospiti della sezione maschile della Casa Circondariale di Campobasso. |
Murale realizzato durante la terza edizione del progetto “Mash_Up”, in collaborazione tra Sprar “Casa D’Amico” e ACAG, con la partecipazione dell’artista Andrea Casciu. La terza edizione del progetto, in occasione della giornata mondiale del rifugiato, ha visto coinvolti l’artista e i bambini dell’oratorio “Il Platano”. “Classe 1983, Andrea Casciu è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Sassari. Vive e lavora a Bologna. Attraverso l’indagine delle piccole mutazioni che il tempo opera sul corpo, Andrea Casciu approfondisce un’analisi introspettiva mediata dal disegno, studiando il rapporto dell’Uomo con la propria immagine.
Manovrando abilmente nello spazio di azione dell’autoritratto, l’artista scatena un duplice innesco empatico. Nei suoi lavori trapela il desiderio di immedesimarsi, di entrare, ma sempre in punta di piedi, nel nucleo più intimo della gente. Allo stesso tempo, ogni persona può percepirsi nei volti iconici che dipinge, in un gioco di dissolvenze che sfida l’anestesia generale del mondo in cui viviamo.
Le variazioni del volto di Andrea, che appaiono nelle strade, ci spingono a considerare i suoi murales come fossero specchi, a confrontarci con il nostro stesso riflesso, ma anche con quello di un ego planetario, condiviso e allargato. Una sovversione della quotidianità affrontata in modo ironico, sulla sottile linea di confine che separa singolo e moltitudine”. (Antonella Perazza)
Animazione in realtà aumentata ideata e interpretata da otto ospiti della sezione maschile della Casa Circondariale di Campobasso, nata all’interno di un laboratorio di narrazione visiva promosso dal progetto MAUA – Santa Croce di Magliano. L’opera mette in scena un paesaggio emotivo in cui paure, dubbi e speranze si intrecciano in frammenti visivi e sonori. Voci spezzate, gesti sospesi e segni grafici evocano il peso della pena e la difficoltà di immaginare il futuro, ma aprono anche uno spiraglio verso la trasformazione e la possibilità di un nuovo inizio.