| POSIZIONE | Via Muzzillo, Cosenza, Quartiere Case Minime. |
| ARTISTA | Taxis & Slim Safont |
| TECNICA | Mista |
| ANNO | 2023 |
| FOTO | MAUA |
Realtà aumentata: |
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| TITOLO | Nel vicoletto col pandino |
| ARTISTA | Elisabetta Giordano |
Nel cuore pulsante del quartiere Case Minime di Cosenza, “Panda Is Forever” si impone come un’ode affettuosa alla vita quotidiana e ai suoi simboli, trasformando un semplice muro in uno specchio collettivo di memoria, orgoglio e appartenenza. Al centro della scena, una Fiat Panda rosa – icona popolare e familiare della mobilità italiana – campeggia tra colori saturi e linee incisive, affiancata da una fotografia dipinta che ritrae due giovani abitanti del quartiere: uno sguardo diretto, fiero, che restituisce autenticità e dignità a una comunità troppo spesso invisibile.
L’opera nasce dalla collaborazione inedita tra Dimitris Taxis, artista greco dalla forte impronta espressionista, e Slim Safont, pittore catalano noto per i suoi ritratti realistici e socialmente impegnati. Due linguaggi diversi che si incontrano in una sintesi poetica e potente, capace di raccontare con delicatezza la complessità del tessuto urbano e umano.
Taxis (nato nel 1983 a Szczecin, cresciuto ad Atene) porta nel murale la sua estetica cruda e introspettiva, maturata tra fumetto, arte urbana e introspezione grafica. Le sue opere, spesso monocromatiche o basate su forti contrasti, scavano nella solitudine urbana e nei conflitti interiori, sempre con uno sguardo empatico verso i margini. Slim Safont (Berga, 1995), con una solida formazione accademica e una visibilità internazionale, esplora nei suoi lavori il confine tra rappresentazione e realtà, intrecciando pittura figurativa e critica sociale con uno stile che si nutre di fotografia documentaria e osservazione diretta.
“Panda Is Forever” non è solo una celebrazione di un oggetto d’affezione popolare, ma diventa un racconto visivo stratificato, dove fotografia, pittura e illustrazione si fondono per restituire alla collettività un’immagine di sé calda, forte e resistente. Il murale non idealizza, ma umanizza, restituendo profondità ai volti e dignità alle storie.
L’intervento, realizzato nell’ambito del progetto IAMU – Idee Artistiche Multidisciplinari Urbane, curato da Gulìa Urbana, si inserisce in un più ampio percorso di rigenerazione urbana e umana, che ha visto il coinvolgimento diretto della comunità attraverso laboratori, ascolto attivo e azioni partecipative. In questo contesto, l’arte diventa non solo decorazione, ma strumento di cura e trasformazione sociale, un faro di bellezza e presenza nel cuore del tessuto urbano.
C’erano pomeriggi d’estate, nei piccoli paesi italiani, in cui il tempo sembrava fermarsi. I vicoletti assolati diventavano palcoscenici di vita quotidiana: i bambini giocavano, si sentiva il rumore di un pallone che rimbalzava tra i muri, e un Pandino restava lì, sullo sfondo, parte silenziosa di quella scena familiare.Con questa opera ho voluto riaccendere quel momento, far brillare di nuovo i fari, rimettere in moto il ricordo, far tornare a rimbalzare quella palla.
È un piccolo viaggio emotivo, un frammento d’infanzia per chiunque abbia vissuto quei pomeriggi lenti e luminosi, tipici dell’estate italiana.
L’immagine dei due ragazzi si sgretola rivelando uno scenario di icone ricordi e rumori di quartiere,in cui la Panda, modificata con graffiti e colori sgargianti è protagonista, rappresentando un frammento quotidiano delle piccole realtà in un passato non troppo lontano.