| POSIZIONE | Via Palazzuolo, 105 R, 50123 Firenze, FI, Italy |
| ARTISTA | Guerrilla Spam |
| TECNICA | Mista |
| ANNO | 2024 |
| FOTO | MAUA |
Realtà aumentata: |
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| TITOLO | Impronte |
| ARTISTA | Tommaso Cherubini |
Nato nel novembre 2010 a Firenze, il collettivo Guerrilla Spam inizia la sua attività con azioni di affissione non autorizzata in spazi urbani, per poi concentrarsi sul muralismo pubblico. Da sempre impegnato in progetti educativi nelle scuole, nelle comunità minorili e nei centri di accoglienza, affronta temi rilevanti come le migrazioni e l’incontro con l’altro. In “Le impronte protette non svaniscono velocemente”, il collettivo esplora il concetto di impronta come simbolo di tracce durature. Le impronte iniziano sottili e leggere, per poi diventare più marcate, a simboleggiare il processo di cambiamento. Queste impronte seguono un percorso che conduce a un’area protetta, dove nemmeno gli insetti – simbolo di contaminazione e inquinamento – riescono a entrare, enfatizzando l’idea di protezione e preservazione. L’artista unisce questo tema alla scoperta casuale che l’attività commerciale della serranda si occupa di scarpe su misura, creando così un legame profondo tra impronta, memoria e artigianato locale.
Opera a cura di Street Levels Gallery in occasione del festival Palazzuolo Strada Aperta 2024.
Un’estensione digitale dell’opera dei Guerrilla Spam, realizzata da Tommaso Cherubini. L’artista racconta: «Ho cercato di tradurre in animazione il significato del proverbio Asafo citato nel murale. Le impronte si allontanano dall’area protetta percorrendo il perimetro della scena, accompagnate dal suono metallico e vuoto dei passi. In direzione opposta, altre impronte diventano progressivamente più marcate man mano che si avvicinano allo spazio custodito. A metà del percorso appare la frase “le impronte protette non svaniscono velocemente”, a ricordare l’importanza di preservare l’ambiente e di prestare attenzione alle tracce che lasciamo al suo interno.»
Attraverso la dimensione aumentata, l’opera si fa esperienza sensibile: un invito a riconoscere la fragilità degli spazi che abitiamo e la responsabilità che ciascuno porta nel segno lasciato al mondo.