POSIZIONE | Via Napoli, 25, Foggia FG, Italia |
ARTISTA | Viola Gesmundo |
TECNICA | Pennelli |
ANNO | 2021 |
FOTO | Carlo Mossetti |
Realtà aumentata: |
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TITOLO | Elogio alla Capitanata |
ARTISTA | Carlo Mossetti |
«Elogio alla Capitanata è il primo murales animato in realtà aumentata di Foggia e vuole essere un omaggio alla mia terra d’origine, a chi lotta per la legalità e a tutte le donne molestate». Così lo descrive l’autrice Viola Gesmundo, architetta, illustratrice e street artist di origine foggiana, le cui opere murarie sono sparse fra Rotterdam, Torino, Milano, Parigi e New York.
L’intervento artistico è frutto di un progetto che ha visto collaborare la street artist con l’Università di Foggia per la riqualificazione della sede storica dell’ateneo ed è stato finanziato dalla Regione Puglia attraverso i fondi europei dedicati al Programma Operativo Regionale 2014-2020. Viola Gesmundo ha scelto di realizzarlo interamente con la tecnica a pennello, utilizzando vernici a base d’acqua, a basso impatto ambientale.
“Elogio alla Capitanata” ha letteralmente cambiato il volto dello stabile in cui ha sede il DAFNE (Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti, Risorse Naturali e Ingegneria dell’Università di Foggia) ed è ispirato alla omonima ninfa protagonista, insieme ad Apollo, di un grande classico della mitologia greca. La sua storia è rappresentata nell’animazione digitale del murales, realizzata in collaborazione con Carlo Mossetti.
«La storia è raccontata dal punto di vista di Dafne – spiega Viola Gesmundo – del suo disagio profondo nell’essere toccata, presa per le vesti e i per capelli da un pretendente che lei non desidera affatto. Una situazione che purtroppo vivono realmente e quotidianamente moltissime donne in tutta Italia, vittime di stalking, di uomini che non desiderano e che spesso non accettano la fine di una relazione. Questo murales è dedicato a tutte loro», sottolinea la street artist, che nella propria produzione artistica affronta spesso il tema dei diritti violati delle donne.
«La realtà aumentata permette di innestare nuovi livelli narrativi sulle opere – prosegue Viola Gesmundo – e grazie a questa tecnologia sono riuscita a trovare il modo di lanciare un messaggio duplice: il murales, infatti, porta i colori della mia terra. L’ho realizzato durante l’estate e mentre dipingevo, purtroppo, il Comune di Foggia è stato sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata. Una notizia che mi ha molto rattristato, ma che mi ha anche fatto riflettere molto. Ho lavorato per un mese sui ponteggi, immersa nel silenzio e in un caldo torrido che ha raggiunto anche i 46 gradi: pensare a chi viene sfruttato attraverso il caporalato per il lavoro nei campi è stato naturale. Ma Foggia è anche molto altro. La mia opera descrive le cose belle e i colori di questa terra e le vuole valorizzare: la Capitanata è campi di grano, di pomodori e di ulivi ed è popolata da tante persone che lottano per la legalità ed è questa la bellezza che vogliamo vedere e far vedere. Ringrazio l’Università, la Regione Puglia e Bepart per avermi dato l’opportunità di realizzare quest’opera».