Street art, realtà aumentata e partecipazione nel nuovo progetto MAUA

28 Ottobre 2025


di Chiara Canali

 

Nel cuore dell’Abruzzo, a oltre mille metri di altitudine, sorge Aielli: un borgo montano che ha saputo reinventarsi attraverso l’arte, l’astronomia e la partecipazione attiva della comunità. Qui, dove un tempo si registravano fenomeni di spopolamento e dismissione, oggi si contano oltre 50 murales, un Osservatorio astronomico pienamente operativo e una rete di iniziative culturali capaci di attrarre ogni anno migliaia di visitatori. 

Aielli è oggi un Museo a Cielo Aperto, ma è anche qualcosa di più: un luogo dove la memoria storica si intreccia con la visione del futuro, e dove la tecnologia diventa uno strumento per moltiplicare i livelli di lettura dello spazio pubblico.

È in questo contesto che si innesta il nuovo progetto MAUA | Aielli, ideato da Bepart in collaborazione con Borgo Universo, Cooperativa La Maesa, Torre delle Stelle, Pro Loco di Aielli e il Comune stesso. Un’iniziativa che ha portato alla creazione di circa venti opere digitali in realtà aumentata, realizzate durante un workshop gratuito aperto a digital artist provenienti da tutta Italia, con una forte partecipazione femminile e una grande varietà di stili e approcci tecnici, dalla modellazione 3D all’animazione 2D.

Il risultato è un vero e proprio “viaggio nel viaggio”, come lo definisce il Sindaco Enzo Di Natale, che arricchisce il percorso artistico di Aielli di nuovi stimoli visivi, evocazioni letterarie e spazi di interpretazione. Grazie all’app sviluppata da Bepart, i murales preesistenti prendono vita in forma digitale: si animano, raccontano storie, accolgono personaggi e dettagli che sfuggono alla visione statica, innescando un’esperienza immersiva e profondamente partecipativa. 

Questo dialogo tra arte urbana e linguaggio digitale rappresenta una delle traiettorie più interessanti della ricerca artistica contemporanea, soprattutto quando si realizza in contesti territoriali come quello di Aielli, dove la tecnologia non è calata dall’alto ma messa al servizio di una narrazione corale. Durante il workshop, infatti, gli artisti digitali sono stati affiancati da sviluppatori e facilitatori che hanno garantito libertà creativa, supporto tecnico e adattamenti su misura. Ogni progetto è nato a partire dall’opera murale in situ, dalle sue suggestioni iconografiche, dal racconto che custodisce e dalla relazione con il territorio. 

Pierluigi Nucci della Cooperativa La Maesa racconta come, durante la fase di progettazione, siano state messe a disposizione degli artisti guide cartacee con la descrizione dei murales esistenti, per favorire una conoscenza approfondita del contesto. Non si è trattato dunque di semplici “filtri” da sovrapporre, ma di interventi consapevoli, capaci di generare nuove connessioni. In alcuni casi, come sottolinea Alessandro Curitti, ingegnere aerospaziale fondatore della Torre delle Stelle, il lavoro è diventato anche occasione per coinvolgere la comunità: le riprese per le animazioni hanno interessato residenti, bambini e visitatori, trasformando il processo creativo in un momento di contaminazione tra generazioni, saperi e visioni.
Ne sono scaturite nuove opere digitali che in alcuni momenti si inseriscono in modo mimetico nel linguaggio visivo dell’artista originario; in altri ne propongono una rilettura critica, giocando su contrasti e cortocircuiti. In tutti i casi, si attiva una nuova modalità di fruizione che invita l’osservatore a trasformarsi in esploratore attivo e dinamico di fronte al muro e alla sua storia.

La street art ad Aielli, fin dal 2017, si è sviluppata attorno a un tema fortemente condiviso: l’universo. Un immaginario che si declina in senso astronomico – con il costante riferimento all’Osservatorio, alle passeggiate celesti, agli orologi solari disseminati nel borgo – ma anche in senso filosofico e sociale. Non a caso, accanto alle opere degli street artist italiani e internazionali – tra cui Alleg, Aris, Never 2501, Guerrilla Spam, Gio Pistone, Millo, Bastardilla, Vhils e Okuda San Miguel – si trovano murales realizzati dalla comunità, che trascrivono a mano interi brani di Fontamara o della Costituzione italiana o del Manifesto di Ventotene a sostegno dell’Europa unita, o ancora omaggi alla memoria di figure simboliche come Angelo Vassallo, il Sindaco di Pollica assassinato dalla Camorra. È un universo visivo e narrativo complesso, stratificato, che mescola scienza e giustizia sociale, poesia e attivismo, cosmologia e quotidianità.

In questo senso, l’intervento in realtà aumentata del MAUA non sostituisce l’opera, ma ne diventa estensione ottica e poetica, amplificatore di sensi e attivatore di narrazioni parallele, per restituire voce a una comunità che si racconta, si rappresenta e si reinventa. 

Il processo che ha portato alla creazione delle opere digitali – attraverso workshop aperti, scambi intergenerazionali e un dialogo continuo tra artisti, tecnologi e comunità – ha attivato un modello di produzione culturale condivisa, in cui la tecnologia non è fine a sé stessa, ma strumento per amplificare le voci, i significati e le relazioni che rendono vivo un territorio.

L’introduzione della realtà aumentata rappresenta un punto di svolta non solo sul piano della produzione, ma anche su quello della fruizione e partecipazione del pubblico. Attraverso questa tecnologia, ogni murales diventa una soglia interattiva, un dispositivo narrativo capace di coinvolgere attivamente il visitatore, trasformandolo in esploratore e co-autore del racconto. L’AR non si limita ad aggiungere un layer visivo, ma potenzia l’esperienza estetica e cognitiva, permettendo di accedere a contenuti animati, narrazioni multimediali, voci e prospettive che arricchiscono la comprensione dell’opera e del contesto in cui è inserita. 

Come ha osservato Joris Jaccarino di Bepart, il lavoro del team è consistito nell’accompagnare questa libertà creativa, mettendo la tecnologia al servizio dell’idea. Un approccio che ha generato esperienze autentiche, che saranno capaci di rendere il pubblico parte attiva del processo.

Il successo dell’iniziativa si inserisce in un quadro di rinnovata vitalità per Aielli: oltre 100.000 turisti ogni anno, un bilancio demografico in crescita e una rete di giovani che hanno saputo credere nella forza trasformativa della cultura. I numeri dei tour guidati, delle mappe vendute, delle scuole coinvolte e dei visitatori testimoniano un interesse crescente e un modello replicabile. Aielli oggi non è solo un “paese dei murales”: è un luogo dove l’arte diventa infrastruttura, la scienza diventa racconto, la tecnologia diventa ponte tra presente e futuro.

Nel silenzio sospeso delle sue strade, tra una parete dipinta e un frammento di cielo stellato, il borgo offre al visitatore un’esperienza che è al tempo stesso estetica, etica e immaginativa. E con il progetto MAUA, questa esperienza si arricchisce di nuovi livelli di profondità: il visibile incontra l’invisibile, il reale si apre al possibile, e ogni opera diventa una soglia verso una narrazione in continua espansione.