MAUA, un museo partecipato. La rivoluzione culturale

5 Agosto 2019

di JORIS JACCARINO


Torino Città Aumentata è stata tante cose insieme: un percorso narrativo, uno spazio di formazione, un esperimento di co-progettazione e di attivazione della comunità locale che ha trasformato le zone decentrate in musei a cielo aperto attraverso la street art, protagonista di percorsi esplorativi per cambiare sguardo sulla città, anche grazie all’aiuto della realtà aumentata. È stato un laboratorio di cittadinanza, nella forma meno retorica e più autentica del concetto. È uno spazio per riscoprire la città, per immaginarla, per progettarla e riprogettarla.

Nelle due tappe costituenti di Palermo e Milano abbiamo preso le misure con il format, gli strumenti e il metodo di lavoro. Quando siamo arrivati a Torino, MAUA, il primo Museo di Arte Urbana Aumentata al mondo, che era stato inaugurato il 17 dicembre 2017, aveva avuto più di 100.000 visualizzazioni delle opere digitali nel primo mese.

Torino è stata l’occasione per una riflessione sul nostro modo di lavorare con l’arte, di relazionarci con gli ambienti e le comunità che ci ospitano. Siamo entrati in profonda sintonia con una città che sapevamo vicina, ma che abbiamo scoperto affascinante e straniera, autorevole e underground, sobria e creativa. Abbiamo attraversato: Falchera, San Salvario, Dora, Barriera di Milano, Mirafiori e Vallette. 252 chilometri in compagnia di 123 ragazze e ragazzi. Ve lo raccontiamo più approfonditamente nel testo che segue.

Ma qui vogliamo dirvi che i chilometri in realtà sono stati molti di più. Questo catalogo è frutto di pedalate a caso, di supermarket e di carrelli, di muri spiati, di camminate silenziose, di birre economiche e di lunghe chiacchiere notturne. MAUA è un museo intriso di territorio, di comunità, di storie, di emozioni. 300 persone hanno contribuito a trasformare, nell’arco di pochi mesi, le strade torinesi in percorsi espositivi. I visitatori verranno attratti proprio lì, sui marciapiedi calpestati distrattamente ogni giorno. Le opere per strada parlano la grammatica di una bellezza gratuita, insperata. La scoperta del gesto di un anonimo artista regala nuovi significati all’usuale, illumina di eccezionalità l’ordinario.

Nei musei tradizionali, il patto con il pubblico è esplicito: l’ingresso, e spesso il pagamento di un biglietto, introducono alla fruizione e ne attivano l’aspettativa. Quando invece la città diviene il “luogo” dell’arte, senza il perimetro o la cornice messa dal museo per indicare dove guardare, allora lo spettatore è costretto a osservare, a ragionare sui meccanismi dell’esperienza estetica, a interrogarsi su quello che prima era dato per scontato. Anche quando inciampa nella fruizione. Accade cioè una rivoluzione, intesa come sconvolgimento di abitudini e pratiche.

Dopo aver scovato, mappato, fotografato e archiviato più di 200 opere insieme a gruppi di teenager, gli abitanti dei quartieri sono stati chiamati a selezionare i murales da loro considerati di maggior interesse. Infine, abbiamo realizzato – insieme ai 57 partecipanti al workshop – le creazioni in realtà aumentata, per arricchire di narrazioni le opere di street art. In tutto questo potete inciampare. Lasciate che capiti. Ogni opera è scelta dai cittadini. MAUA è dunque un museo voluto dalla città, per la città, della città. È un antidoto ai modelli individualisti, perché socializza l’attività estetica, sia sul versante della fruizione, sia su quello della produzione. È un percorso di educazione collaborativa, perché co-costruisce conoscenza.

Questo che avete tra le mani non è un libro, è un invito a ripercorrere i nostri passi, esplorando bellezza. È l’occasione per scoprire la città, i quartieri, i suoi abitanti, e le sue forme espressive analogiche e digitali, sui muri e sulla nostra app (o direttamente qui nella mappa delle opere). È un biglietto per innamorarsi per la prima o per l’ennesima della generosa ed elegante Torino.

Il presente testo è tratto dal catalogo Maua Torino, acquistabile sul sito di Terre di Mezzo Editore. Anche dalle sue pagine è possibile fruire dei murales in realtà aumentata, basta inquadrarle con la app Bepart scaricabile gratuitamente dai PlayStore per Android e iOS.