LA STREET ART A PALERMO

8 Aprile 2020

di MAURO FILIPPI


Palermo è una città ricca d’arte. Storicamente soggetta a diverse dominazioni, da sempre è stata testimone e traccia di una moltitudine di culture, stili e costumi. Dall’architettura alla cucina, dal dialetto alla pittura, Palermo ha sempre dimostrato di custodire armonicamente le diversità e di captare l’attenzione dei viaggiatori. Anche la street art oggi è testimone di questo fenomeno.

Dopo un lento esordio con la scena di writers negli anni ‘80 / ‘90, il capoluogo siciliano a partire dagli inizi del Duemila è stato meta privilegiata di street artist provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo. Sollecitata da alcuni eventi pioneristici come il festival “Wallpaper” del 2009, che ha visto la partecipazione di nomi noti della scena nazionale quali Ozmo, Pao, Sten + Lex e Lucamaleonte, la street art è stata capace sin da subito di riunire artisti locali e d’oltralpe, come nel caso del festival “Wallz”, nel 2012, che tra gli altri proponeva lo statunitense Axel Void insieme ad alcuni tra i migliori pittori contemporanei della scena siciliana quali De Grandi, Di Marco e Di Piazza. Palermo, grazie alla sua conformazione che vede un centro storico di impianto medievale, fatto in prevalenza di piccole strade strette e curve, oltre che per l’attitudine all’apertura e flessibilità dei suoi cittadini, ha dimostrato nel tempo di avere tutti i requisiti per essere definita una città perfetta per gli street artist.

Al di là di eventi e progetti, infatti, la maggior parte delle opere presenti in città sono frutto di lavori individuali e informali, spesso commissionati ufficiosamente dagli abitanti e quasi mai irrispettosi dei luoghi in cui sorgono. La street art a Palermo si trova concentrata quasi del tutto all’interno delle quattro principali aree del suo centro (Capo, Ballarò, Kalsa, Vucciria), dove è possibile scovare le mostruose figure metà umane e metà animali del comasco Ema Jons, le coloratissime volpi della spagnola Julieta XLF, i grandi ritratti in bianco e nero dell’emiliano Collettivo FX, le rivisitazioni delle decorazioni dei carretti siciliani dei palermitani Mangiatori di Patate, le forti denunce sociali del cremasco NemO’s, gli stencil del noto francese C215 e tutti gli altri splendidi lavori degli artisti che da anni continuano ad alimentare questo nuovo e smisurato patrimonio artistico, come Momo, Igor Scalisi Palminteri, Rosk & Loste, Basik, Camilla Falsini, Poki, TVboy, Hopnn, Zed1, MrFijodor, Corn79, MrThoms, BR1, Ricky Lee Gordon, Gio Pistone, Chips Mackinolty, Uwe e molti altri.

Oltre ai lavori sparsi nel centro urbano altre importanti concentrazioni di street art sono presenti anche all’esterno delle mura come ad esempio quelle relative ai progetti St.Art e Borgo Vecchio Factory (con interventi di Hunto, DMS, Alleg e Aris) nel quartiere di Borgo Vecchio, Teatro Mediterraneo Occupato, nei padiglioni dell’ex Fiera del Mediterraneo (con interventi di Pang e Luca Ledda), e Pizzo Sella Art Village (con interventi di Fare Ala, Carlos Atoche e Jens Besser), all’interno della riserva di Capo Gallo. Sui social la documentazione della scena di street art locale di Palermo è poi seguita dalle pagine Facebook e Instagram Street Art Palermo. Scopri qui le opere aumentate.

La foto di copertina: L’opera è del 2017 ed è di Rosk&Loste, writers iperrealisti siciliani. Si trova alla Cala di Palermo, si chiama “Giovanni e Paolo” e ricalca la famosa foto di Tony gentile. È stata realizzata in occasione del 25esimo anniversario della strage di via D’Amelio, su una grande parete dell’Istituto Nautico “Gioieni-Trabia” e visibile dalla Cala, commissionata dall’ Associazione Nazionale Magistrati e organizzata da INWARD, osservatorio sulla creatività urbana con sede a Napoli.