Dentro le mura: arte, tecnologia e umanità

23 Ottobre 2025


Il laboratorio di narrazione visiva e realtà aumentata alla Casa Circondariale di Campobasso per MAUA | Santa Croce di Magliano

 

Il 4 aprile 2025, la sala teatro della Casa Circondariale di Campobasso si è trasformata, per un giorno, in un laboratorio di arte, parola e tecnologia.
Otto ospiti della struttura hanno partecipato al Laboratorio di narrazione visiva e realtà aumentata, un’esperienza formativa e creativa condotta da Bepart, in collaborazione con ACAG – Associazione Culturale Antonio Giordano, Pro Loco Quattro Torri e ME.MO. Cantieri Culturali APS, nell’ambito del progetto MAUA | Santa Croce di Magliano, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU e sostenuto dal Ministero della Cultura.

L’iniziativa rappresenta un esempio concreto di inclusione culturale e innovazione digitale, in linea con gli obiettivi del PNRR, che promuove la rigenerazione sociale attraverso l’arte e la tecnologia.
All’interno del percorso nazionale del Museo di Arte Urbana Aumentata (MAUA), il carcere di Campobasso diventa così un luogo di sperimentazione e partecipazione, un nodo invisibile ma attivo del museo diffuso.

 

Un laboratorio tra memoria e immaginazione

 

Il laboratorio ha guidato i partecipanti in un percorso che intreccia parola, corpo e immagine.
Dopo una presentazione del progetto MAUA e delle sue tecnologie, il gruppo ha discusso del murale People di Andrea Casciu, realizzato nel 2019 a Santa Croce di Magliano, riflettendo sui temi dell’identità, della trasformazione e della memoria.
Successivamente, ogni partecipante ha scritto un breve testo ispirato al tema della paura, intesa come emozione universale e motore di racconto.

Nella fase conclusiva, ciascuno ha realizzato una performance video su fondo verde, mettendo in scena emozioni, pensieri e frammenti di memoria personale.
Le riprese, successivamente elaborate e integrate nel percorso in realtà aumentata, compongono oggi una nuova opera collettiva all’interno di MAUA | Santa Croce di Magliano.

 

 

Paure e speranze in realtà aumentata

 

Inquadrando il murale People di Andrea Casciu con l’app Bepart, prende vita un’animazione corale: un paesaggio interiore fatto di paure, dubbi e speranze.

Le voci dei detenuti emergono come frammenti di riflessione sul tempo sospeso della reclusione e sull’incertezza del futuro.
L’opera restituisce la complessità dell’esperienza umana dietro le mura, trasformando la paura in linguaggio condiviso e la fragilità in gesto creativo.

Come racconta Rosa La Ginestra, Direttrice della Casa Circondariale:

“La giornata formativa ha offerto ai detenuti la possibilità di avvicinarsi al mondo della realtà aumentata e agli operatori penitenziari di cogliere le potenzialità della transizione digitale nei percorsi di educazione e socializzazione.

Un’importante occasione di cambiamento, un progetto da ripetere e ampliare.”

 

Un modello di inclusione e partecipazione

 

L’esperienza di Campobasso dimostra come la realtà aumentata possa diventare strumento di espressione, rieducazione e cittadinanza culturale.
Il carcere si è fatto spazio di narrazione e di incontro, aprendo nuove prospettive di dialogo tra chi vive “dentro” e la comunità “fuori”.
Questo laboratorio si configura come un modello replicabile, capace di unire arte urbana, tecnologia e partecipazione per generare valore sociale, educativo e umano.