| POSIZIONE | Via Noce, 21, 86047 Santa Croce di Magliano CB, Italia |
| ARTISTA | Guerrilla Spam |
| TECNICA | Pennelli |
| ANNO | 2014 |
| FOTO | MAUA |
Realtà aumentata: |
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| TITOLO | Bosh Spam Glitch Ascolta Animazione |
| ARTISTA | love0destroy |
“La fine dell’avaro” è il titolo dell’opera realizzata dal collettivo di artisti Guerrilla Spam. “La fine dell’avaro” prende spunto da due concept: “La morte dell’avaro” di Bosch e le finte porte egizie. La U, posta in alto a sinistra, è l’anima del defunto che gli egizi chiamavano Ka; è legata al salvadanaio-palla da prigioniero dell’avaro e quindi non può andare nell’aldilà. Le diverse chiavi, presenti qua e là sulla superficie muraria, aprono delle porte per l’aldilà ma i personaggi non le trovano o non le vedono (come ad esempio il personaggio con le bende e quello con le stampelle). Tra i diversi simboli presenti nel dipinto troviamo poi la Falsa Porta.
La Falsa Porta è un elemento architettonico simbolico utilizzato dagli egizi con la funzione di far trasmigrare l’anima(KA) del defunto nell’aldilà. Il defunto veniva raffigurato di fronte ad un tavolo imbandito di offerte e di beni terreni, indispensabili per la sua vita dopo la morte.
Altro simbolo importante e l’orecchio posto nella chiave di volta dell’arco, sul portone della parete laterale; la chiave di volta è uno degli elementi portanti dell’arco, e l’orecchio è posto lì in quanto l’ascolto e il saper ascoltare gli altri è la chiave di volta di tutto.
Sulla facciata principale, in basso a destra, è presente un omaggio all’artista Antonio Giordano; una mano oscura ed avara è tesa nell’atto di rubare un bassorilievo. L’illustrazione riporta un episodio increscioso nella memoria del paese e cioè il furto di pannelli decorativi, realizzati dall’artista Antonio Giordano negli anni Sessanta, appartenenti al Monumento ai Caduti, demolito poi nel 2008.
L’opera di love0destroy trasporta lo spettatore in una dimensione sospesa tra reale e virtuale. In un glitch poetico, i personaggi si animano e sembrano emergere da uno spazio digitale autonomo, accendendosi di vita propria. Ogni elemento vibra in un equilibrio fragile e misterioso, evocando la magia di un mondo parallelo dove l’immaginazione diventa materia e il movimento si fa respiro.