«MAUA-Museo di Arte Urbana Aumentata, in cui la realtà aumentata viene applicata alla street art, nasce con finalità sociali attraverso soluzioni creative, bottom up e inclusive, agendo in luoghi e con persone solitamente estromessi dai processi creativi. Siamo molto felici di ricevere questo prestigioso riconoscimento da parte della Camera di Commercio di Milano-Monza Brianza-Lodi, ma soprattutto che ci sia stato assegnato per questo progetto in cui crediamo molto. Condividiamo il premio con tutti i partner che sono stati al nostro fianco nella sua realizzazione». Questo il commento a caldo di Giovanni Franchina, Joris e Jacopo Jaccarino, soci fondatori di Bepart, a cui è andato il “Premio Impresa 4.0-Turismo sostenibile e responsabile”, consegnato domenica 16 giugno nella splendida cornice del Teatro alla Scala di Milano.
MAUA ha mosso i suoi primi passi in Sicilia, in fase sperimentale, grazie al progetto “Palermo città aumentata”: 30 giovani creativi palermitani tra artisti, designer, architetti e grafici, in occasione di un workshop di Immaginazione Pubblica chiamato “Call for (AR)tist”, ospitato dalla Galleria d’Arte Moderna, hanno adottato 20 opere di street art sparse per tutto il centro storico di Palermo e a partire da esse hanno realizzato delle animazioni digitali inedite fruibili in realtà aumentata.
Sulla base di quell’esperienza è nato il progetto “Milano Città Aumentata”: Maua è stato uno tra i 14 vincitori del “Bando alle Periferie” promosso dal Comune di Milano per ripensare e valorizzare i quartieri. E’ stato realizzato grazie a una rete di partenariato composta da Bepart, come capofila, insieme ad altre sei realtà: BASE Milano, Avanzi – Sostenibilità per Azioni, Terre di Mezzo, scuola CFP Bauer, PUSH e la Fondazione Arrigo e Pia Pini. Inaugurato a Milano nel dicembre 2017, MAUA è un progetto partecipato, realizzato con il coinvolgimento di diverse centinaia di persone: dagli studenti che hanno mappato le opere sui muri della loro città nei workshop fotografici, fino ai creativi digitali e agli street artist che durante i workshop di animazione digitale hanno collaborato per creare nuovi livelli narrativi e di fruizione delle opere murarie.
«Attraverso i workshop – sottolineano i tre soci fondatori di Bepart – studenti e giovani creativi hanno la possibilità di diventare autori di contenuti digitali, facendo bagaglio di nuove competenze professionali. Le opere digitali diventano le tappe di tour inusuali e inaspettati nelle zone meno turistiche della città, che sviluppano così un appeal mai sperimentato prima».
A Milano sono presenti 50 opere murarie, rintracciabili in 5 zone (Giambellino-Lorenteggio, Adriano-Padova-Rizzoli, Corvetto-Chiaravalle-Porto di Mare, Niguarda-Bovisa e Qt8-Gallaratese). Ciascun murales prende vita davanti agli occhi del visitatore: basta inquadrarlo con l’app Bepart, scaricabile gratuitamente su smartphone e tablet dai play store per android e iOS, per vedere che ogni opera ne genera una nuova e si trasforma in un lavoro di digital art, appositamente creato per il museo grazie a tecnologie di realtà aumentata.
Nel frattempo MAUA si è ampliato: il progetto “Torino Città Aumentata” è risultato fra i vincitori del Bando Contributi del Progetto AxTO, promosso dal Comune di Torino nell’ambito del Programma per la riqualificazione e la sicurezza delle periferie. Nel capoluogo piemontese il Museo di Arte Urbana Aumentata è stato realizzato da Bepart in partenariato con Camera – Centro Italiano per la fotografia, Iur – Innovazione sostenibile e SAT_Street Art Tourino, oltre a BASE Milano, Avanzi – Sostenibilità per Azioni, Terre di Mezzo e PUSH, già presenti nell’esperienza milanese. Attraverso lo stesso format a Torino sono state aumentate altre 47 opere murarie ed è stato inaugurato lo scorso aprile.
«MAUA vuole essere un esperimento di curatela partecipata, che coinvolge associazioni di quartiere, residenti, studenti e giovani professionisti nella creazione di un grande Museo di Arte Urbana Aumentata: un contenitore libero, personalizzabile, gratuito e fruibile attraverso la realtà aumentata. Vorremmo replicare il processo che sta alla base di MAUA in altre città e in altre situazioni. Ci piacerebbe applicarlo anche ad altri contesti artistici, culturali e turistici e vedere cosa succede nell’incontro con creativi digitali e tecnologia AR», concludono da Bepart guardando al futuro.
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